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Federica: da impiegata al mondo della comunicazione

Venerdì 03 Luglio 2015
Stefania D'Elia

Abitando ai 2 estremi dell'Italia, io in Trentino lei in Sicilia, Federica Barbera è un'altra meravigliosa persona che ho potuto conoscere grazie al web. Solare e disponibile mi ha raccontato del suo percorso; del come è passata da un lavoro dipendente alla libera professione. E anche delle sue passioni, collabora anche per il sito Gluten Free Travel and Living, pieno di ricette senza glutine.

Ecco la sua intervista.

Raccontaci del tuo percorso di studi, quali erano le tue aspirazioni per il lavoro?

Nel 2013 ho preso la Laurea Magistrale in comunicazione d’impresa e pubblicità. Già da qualche mese avevo iniziato a collaborare con un’agenzia specializzata nell’organizzazione di eventi enogastronomici. Il giorno dopo la Laurea avevo iniziato già lo stage all’interno dell’agenzia, con l’idea di rimanere lì anche dopo la fine del tirocinio; il settore dell’enogastronomia mi appassionava (e mi appassiona) tantissimo.

Ma le cose sono andate diversamente.

Dall’agenzia non arrivava nessuna proposta concreta e nel frattempo, fuori, avevo due possibilità di lavoro. Ho scelto di andare a lavorare in una web agency insieme al mio fidanzato e a una mia cara amica.
L’idea era quella di riuscire, insieme, a risollevare le sorti di quell’azienda.

Quando sono cambiate le cose e hai capito che la tua strada era un'altra?

Le cose sono cambiate improvvisamente dopo qualche mese di lavoro entusiasmante; lo stipendio arrivava con sempre più ritardo e del contratto promesso nemmeno l’ombra.

Eravamo in tre, io, il mio fidanzato e la mia amica, a cercare di portare avanti tutto a denti stretti… finché non abbiamo iniziato a chiedere i nostri soldi. In poche settimane tutto è precipitato: scrivanie spostate con la faccia al muro, violenza verbale continua e clima glaciale. Un giorno, dopo la pausa pranzo abbiamo trovato i computer bloccati.

Il pomeriggio eravamo tutti e tre sul divano a capire cosa fare da quel momento in poi.

Nel frattempo mio padre aveva scoperto di avere dei problemi di salute e la mia unica gioia era poter stare con lui in ospedale.

E' stata dura iniziare con un lavoro nuovo? Quali sono stati i momenti in cui ti sei scoraggiata maggiormente?

Dopo qualche giorno dal licenziamento la mia amica Viviana è partita per Torino, per un nuovo lavoro e allontanarmi da lei è stato triste e doloroso. Lo stesso giorno sono andata dal commercialista per aprire la partita Iva. Nel frattempo ci siamo trasferiti a San Vito Lo Capo, una nota località balneare siciliana, per lavorare nell’Hotel di miei amici carissimi e dove avevo già lavorato per tanti anni. Da quel momento in poi l’unica cosa difficile è stata gestire il tempo, il lavoro in Hotel e i nuovi clienti che sembrava volessero solo noi.

Il lavoro ha subito preso una bellissima strada e proprio per questo non mi sono mai scoraggiata, anzi, ho raggiunto una serenità mai avuta prima.

E quali invece quelli in cui hai pensato “si, si questa è la mia strada?”

Ho sempre pensato che il mondo della comunicazione fosse la mia strada, non avrei potuto fare altro. Non sono in grado di fare due conti, ma mi piace stare a contatto con le persone e sono anche molto creativa. Mi piace trovare le parole giuste per trasmettere l’impegno di aziende e professionisti. Mi piace anche andare in giro per il web a scoprire progetti interessanti.

Cosa significa lavorare come libera professionista? Che differenze ci sono da un lavoro dipendente?

Lavorare da libera professionista significa che il tempo smette di avere confini ben definiti. Non ci sono sabati o domeniche, ma ci sono giorni liberi e giorni di lavoro. Posso decidere di andare in vacanza due giorni, ma sacrificare un weekend lavorando senza sosta. Bisogna gestire i guadagni con attenzione perché se un mese incassi 10 il mese successivo potresti anche incassare 0.
Il lavoro dipendente dà la certezza (non sempre!!!) di avere uno stipendio a fine mese e, in linea di massima, finito l’orario di lavoro puoi permetterti di staccare il cervello.

Qual è la parte più difficile del tuo lavoro?

La parte difficile del mio lavoro è gestire il tempo. Le telefonate arrivano a qualsiasi ora e le urgenze sono sempre dietro l’angolo. Il rischio è di non staccare mai. C’è anche da gestire i rapporti con i clienti con cui si finisce sempre per instaurare un rapporto cordiale e amichevole. È fondamentale mantenersi in equilibrio tra amicizia e rapporto professionale, senza mai tralasciare gli obiettivi del lavoro.

Qual è la caratteristica principale che secondo te bisogna sviluppare per iniziare un lavoro come il tuo?

Per occuparsi di comunicazione, ogni sua declinazione, bisogna essere empatici. Quando scrivo per un blog aziendale devo cercare di scrivere trasmettendo non solo le idee del cliente, ma anche il suo rapporto con la clientela. Ogni piano di comunicazione va cucito addosso al cliente. Mi capita di gestire la comunicazione sul web di aziende dello stesso settore e della stessa città: ogni realtà parla una lingua diversa e io devo interpretarla.

Cosa ti sentiresti di consigliare a chi volesse intraprendere una strada come la tua?

Consiglio a tutti di non abbattersi mai davanti alle difficoltà. Oggi è necessario reinventarsi ed essere umili. E poi bisogna scegliere i compagni di avventura giusti.







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